venerdì 14 dicembre 2012

"Roma Moderna" in mostra per "Artisti in Circolo"

Dal 20 al 27 Dicembre al Circolo Degli Artisti, 
via Casilina Vecchia 42, Roma,
 in mostra "Roma Moderna", il progetto di Giorgio Coen Cagli
per la serie di "Artisti in Circolo", iniziative a cura del
CSF, Centro Sperimentale di Fotografia "Adams"

Di seguito il testo del progetto e alcune foto di anteprima

"Roma moderna" è un progetto che nasce e si sviluppa con l'intento di documentare il territorio di Roma, città nel quale il fotografo vive e lavora, nei forti contrasti scaturiti dall'attività edilizia abusiva che ha caratterizzato la capitale dagli anni '60 in poi. In particolare, il lavoro, cominciato nella orimavera del 2009, si snoda attraverso fotografie che descrivono l'assurda quotidianeità degli ultimi pastori di Roma, i quali hanno visto il mondo rurale di cui fanno parte essere gradualmente eroso e distrutto dall'espansione urbana perpretata in maniera sconsiderata ed irresponsabile da parte dei "palazzinari" romani. Spinto dunque dalla voglia di mostrare il degrado ambientale di alcuni quartieri della sua città, come Valle Aurelia e Corviale, e il rischio che la città corre di perdere alcuni importanti rilievi archeologici di grande interesse, quale l'acquedotto Romano del Parco dell'Appia Antica, il fotografo ha seguito la vita dei pastori offrendo un punto di vista diverso e allo stesso tempo realistico del processo di urbanizzazione ed espansione cittadina che, tutt'oggi, interessa la città di Roma scovolgendone il territorio, spesso all'insegna di enormi guadagni nelle tasche degli imprenditori edili e a discapito della ricchezza ambientale della capitale. Il titolo del lavoro è un omaggio all'omonimo libro di Italo Insolera che tratta,per l'appunto, l'evoluzione della città di Roma e indaga i rapporti economici e politici che hanno regolato l'espansione della capitale, in maniera spesso poco trasparente e lecita.







lunedì 26 novembre 2012

The Art Nation- A portraits selection

Una selezione di ritratti di artisti realizzati negli ultimi due anni
A selection of artist's portraits shots over the last two years

Andi Zant in his studio in Berlin
http://andizant.blogspot.com/
Andi Zant in his studio in Berlin
http://andizant.blogspot.com

Ashleigh Wilson in the Studiotheatre iXes, Tacheles, Berlin

"Ostia Bitch", performance by Lilith Primavera
www.lilithprimavera.org
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"Ostia Bitch", performance by Lilith Primavera
www.lilithprimavera.org
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"Ostia Bitch", performance by Lilith Primavera
www.lilithprimavera.org
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Yujin Lee in Wolfgang Stiller's studio
http://www.leeyujin.com/
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Yujin Lee at the Peace Festival, Berlin
http://www.leeyujin.com/
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Yael Herold in her studio in Tacheles, in Berlin
http://www.yaelherold.com/
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Yael Herold in her studio in Tacheles, in Berlin
http://www.yaelherold.com/
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Yael Herold in her studio in Tacheles, in Berlin
http://www.yaelherold.com/
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Wolfgang Stiller in his studio, Berlin
http://www.wolfgangstiller.com/
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Alexandr Rodin in his studio in Tacheles, Berlin
http://www.bellabelarus.com/en/component/option,com_jsgallery/mode,by_artist/artist_id,23/Itemid,49/
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Alexandr Rodin in his studio in Tacheles, Berlin
http://www.bellabelarus.com/en/component/option,com_jsgallery/mode,by_artist/artist_id,23/Itemid,49/
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Galerie Frisch in Tacheles, Berlin

Vj Chuu in his studio in Tacheles, Berlin
http://chuuu.xxxxxxxx.jp/
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Kurihara Takuya in his studio in Tacheles, Berlin
http://www.kurihara-takuya.com/

Veronika Ban in her studio, Berlin
http://www.veronikaban.com/
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Victor Landeta in his studio in Tacheles, Berlin
http://www.victorlandeta.com/

Ynaktera Kcis alt the Aggregator Festival, Rome
http://www.stochastic-resonance.net/

Franz Rosati at the Aggregator Festival, Rome
http://www.franzrosati.com/

Franz Rosati at the Aggregator Festival, Rome
http://www.franzrosati.com/

Franz Rosati at the Aggregator Festival, Rome
http://www.franzrosati.com/

Ynaktera Kcis alt the Aggregator Festival, Rome
http://www.stochastic-resonance.net/
Ynaktera Kcis alt the Aggregator Festival, Rome
http://www.stochastic-resonance.net/

Franz Rosati and Ynaktera Kcis at the Aggregator festival, Rome
http://www.stochastic-resonance.net/
http://www.franzrosati.com/

Franz Rosati and Ynaktera Kcis at the Aggregator festival, Rome
http://www.stochastic-resonance.net/
http://www.franzrosati.com/

Orvar in his studio in Tacheles, Berlin
http://orvar.abnormals.org/
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Barbara Fragogna in her studio in Tacheles, Berlin
http://www.barbarafragogna.weebly.com

Dylan Bakker in the GH36 gallery, Berlin
http://rangirecordings.com/dylan/
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http://www.facebook.com/gh36berlin

Andi Zant at GH36 gallery, Berlin
http://www.facebook.com/gh36berlin
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Andi Zant at GH36 gallery, Berlin
http://www.facebook.com/gh36berlin
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Ken Mutant at GH36 gallery, Berlin
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Corina Dressler at Galerie Kollaborativ
with Luke Munn's "Tracing the Invisible" work
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Kristijan Trummer in Tacheles Buro, Berlin
http://www.angwa.de/kristijantrummer/
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Andi Zant at Quergange Marzahan, Berlin
www.sumoneproductions.com/quergange
andizant.blogspot.com
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Dylan Bakker at Quergange Marzahan, Berlin
www.sumoneproductions.com/quergange
http://rangirecordings.com/dylan/
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Francesca fini at Accordamenti Atto II
http://www.francescafini.com/
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Tutte le foto sono scattate a pellicola e scansionate da stampa o negativo
All pictures are shot on film and scanned from prints or negatives

Tutti i diritti riservati dall'autore/All right reserved by the author

gcoencagli@hotmail.com

mercoledì 17 ottobre 2012

"il Congresso dei Disegnatori" in mostra ad ESC

Le foto realizzate quest'estate al Congresso dei Disegnatori sono in mostra
a Roma presso ESC-Atelier Autogestito, via dei Volsci 159
Per date e orari di apertura potete visitare la
 pagina facebook di ESC
o contattare direttamente l'autore
 gcoencagli@hotmail.com-3387937385

Qui una piccola anticipazione delle foto e il testo che accompagna la mostra

“di Segni e Fotografie”

“Secondo molti storici e specialisti, la fotografia ha fatto il suo ingresso tra le arti plastiche nel corso degli anni sessanta o settanta, i primo luogo come documento visivo di realizzazioni o eventi che non potevano essere esposti direttamente […] Negli anni ottanta, la fotografia entra direttamente nelle gallerie, con immagini considerate opere d’arte a tutti gli effetti e non più solo documenti o elementi di supporto. Sicché, a questo punto, si apre una dicotomia tra gli artisti che fanno ricorso alla fotografia e i fotografi puri”( Denis Riout)[1]
La riflessione di Riout  circa il rapporto tra fotografia e contesti artistici, e in particolare il nodo centrale della dicotomia tra “artisti” e “fotografi puri”,  rappresentano un significativo punto di partenza per la mia esperienza con il Congresso dei Disegnatori. Questa dicotomia, infatti, è espressione del dualismo intrinseco alle immagini fotografiche stesse: da un lato tracce del mondo reale e dunque documenti visivi; dall’altro immagini dotate di una loro autonomia estetica che ne legittima il valore artistico: “Esse appartengono a due ambiti culturali distinti, presuppongono attese diverse da parte dello spettatore e veicolano due diversi tipi di sapere […] in quanto rappresentazioni, operano in due spazi discorsivi distinti” ( Rosalind Krauss )[2]
La documentazione di eventi artistici, e la partecipazione della fotografia ad essi, può essere dunque il contesto in cui questa ambivalenza può risolversi  compiutamente in una sovrapposizione dei due “spazi discorsivi”. Questo processo trova,  a mio avviso, un territorio ideale proprio nel Congresso dei Disegnatori: Pavel Althamer ha infatti dato vita ad “ uno spazio politico dove esplorare gli effetti dell’arte nella società […]. Ognuno è invitato a partecipare alla discussione , a rispondere liberamente a questioni attuali legate alla politica, ai simboli del potere, alla crisi economica ed altro […] l’uso del linguaggio visuale è democratizzato in una conversazione collettiva che solo in apparenza potrà essere percepita come una mostra”[3]. Anche l’opera dei partecipanti al Congresso, quindi, è caratterizzata da un dualismo intrinseco analogo a quello della pratica fotografica, dato che questi disegni appartengono proprio ai due spazi discorsivi a cui fa riferimento Rosalind Krauss: quello della traccia visiva della realtà, anche politica e sociale,  e quello dell’espressione artistica “autonoma”.
Questi segni sono quindi parole e frasi di una conversazione collettiva interna al Congresso, ma anche oggetto di quella che intercorre tra l’evento artistico e il potenziale ruolo della fotografia rispetto ad esso, come strumento ideale non solo per fissarlo e prolungarlo nel tempo, perché finalizzato alla produzione di documenti, ma anche per amplificarne e condividerne le tematiche di fondo, dando vita ad opere d’arte indipendenti

Giorgio Coen Cagli




[1]  Denis Riout, “L’arte del ventesimo secolo”, Editions Gallimard, Paris, 2000
[2]  Rosalind Krauss, “Teoria e storia della fotografia”, Editions Macula, Paris, 1990
[3] Dal sito di Solidarity Action, www.solidarityaction.istitutosvizzero.it









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gcoencagli@hotmail.com

venerdì 22 giugno 2012

Biography


Italiano


Giorgio Coen Cagli è nato il 28 Dicembre 1988 a Roma, città dove vive e svolge gran parte dei suoi progetti.

Si avvicina al mondo della fotografia a 17 anni, e dopo le prime esperienze da autodidatta si iscrive al Centro Sperimentale di Fotografia "Adams" di Roma: qui approfondisce, frequetando i corsi di tecnica base, intermedio ( 2006-2007 ) ed avanzato ( 2009-2010 ), la conoscenza del medium fotografico sia dal punto di vista tecnico che, soprattutto, nelle sue potenzialità comunicative ed informative. In particolare, Giorgio sceglie di occuparsi di reportage sociale, e per questo frequenta, sempre presso il CSF, il corso tenuto da Tano D'Amico (2009-2010) e in seguito i corsi di foto-racconto di Rocco Rorandelli ( 2009-2011 ). In virtù della formazione impartitagli dal Centro Sperimentale, dove ha l'opportunità di riflettere riguardo il valore contenutistico della fotografia, sulle sue implicazioni etiche e la sua utlità sociale, Giorgio matura un rapporto con la disciplina fotografica che lo porta a servirsi di quest'ultima come un mezzo di indagine attraverso la realtà, per cercare, quindi, di restituire immagini che possano informare e sensibilizzare il pubblico.

Le tematiche scelte da Giorgio sono, sin dagli inizi, quelle legate ai contrasti che caratterizzano la nostra società rendendola frammentaria e spesso dando origine a situazione di disagio e precarietà. Il suo primissimo lavoro (Ottobre 2007) si svolge dunque all'interno del campo Rom di Roma, Tor di Quinto, pochi giorni dopo lo scoppio di una nuova ondata di odio nei confronto delle popolazioni nomadi dovuta al caso Reggiani, per cercare di documentare la vita di questo popolo al dilà degli stereotipi; più tardi Giorgio avrà anche occasione di visitare il campo Rom di Scampia, Napoli. Il lavoro è stato esposto nel 2008 nel corso della prima edizione della rassegna "Occhi Rossi Festival".
Contemporaneamente, Giorgio comincia a lavorare ad un tema che tutt'ora segue, parallelamente ad altri progetti, con partecipazione: i movimenti studenteschi. Ha documentato "L'Onda"( autunno 2008) ed oggi è al fianco di organizzazioni come UniCommon e A*R per offrire un'immagine degli studenti che si distingua dall'opinione comune e una visione delle proteste legata alle sue origini e sviluppi piuttosto che al mero fatto di cronaca.
Nel Settembre 2009 visita Istanbul, e anche qui si concentra soprattutto sui tessuti più disagiati della società come senzatetto e nomadi; in seguito, torna a visitare la città nel Dicembre dello stesso anno e realizza altre fotografie, che esporrà insieme alle prime in una mostra collettiva dal titolo "No Dreams" (Giugno 2010).
Grazie ad alcune foto realizzate ad Istanbul, Giorgio viene selezionato per partecipare  ad un workshop con l'agenzia Magnum Photos (3-7 Novembre 2009) a Barcellona, sotto la guida di Chris Still-Perkins dove realizza un breve reportage sul quartiere del Raval, una realtà estremamente frammentaria e difficile per via della presenza di comunità di tossicodipendenti, alcoolisti e disoccupati oltre che per la convivenza, non sempre pacifica, di diverse etnie, dovuta all'altissimo tasso di immigrazione. Il lavoro viene esposto al termine del workshop con il titolo "Ghetto Raval", nell'ambito del festival fotografico "Trafic" 2009.
Nel 2010 Giorgio inizia a lavorare al  tema dell'espansione urbana di Roma a ridosso della campagna e in particolare ai disagi che, dagli anni '60 in poi, questa ha creato per la popolazione rurale, generando una convivenza forzata e spesso paradossale tra il vecchio mondo degli ultimi pastori rimasti e la città in continua crescita. Il lavoro, che prende in considerazioni in particolare il parco dell'Appia Antica e la zona di Valle Aurelia, tipici esempi dell'effetto dei "palazzinari" romani e delle costruzione abusive nate nell'ultimo mezzo secolo, è intitolato "Roma Moderna", ed è stato esposto presso il "Cascina Farsetti Art 2010" e nel circuito espositivo del" X Festival Internazionale di Fotografia" di Roma; inoltre, una delle foto del progetto è stata selezionata tra le 10 fotografie finaliste del concorso "Racconta la tua Roma" indetto dallo stesso Festival ed esposta al MACRO-Museo d'Arte Contemporanea Roma
Contemporaneamente, Giorgio segue, con la classe di Rocco Rorandelli, un lavoro dedicato alla rivalutazione dell' Idroscalo, quartiere di Ostia (lido di Roma) che negli ultimi anni è stato oggetto di una forte propaganda negativa da parte dei media, Obiettivo del progetto è quello di offrire un'immagine delle famiglie che abitano il quartiere diversa e realistica, lontana dagli stereotipi che dipingono gli abitanti come delinquenti e criminali.
Nell’estate del 2011, Giorgio comincia un lavoro nuovo, sia nelle scelte formali che in quelle tematiche: questo progetto è “Kunstowollen” e consiste in una raccolta di ritratti di artisti che operano nell’attivissima città di Berlino, uno dei massimi centri artistici internazionali. Gli scatti sono realizzati con una macchina medio-formato, in linea con la tradizioni di altri fotografi che nel passato hanno portato avanti lavori simili, quali Ugo Mulas e Arnold Newman. Il tema fondamentale del lavoro è dunque il rapporto psicologico tra l’artista e il suo ambiente creativo, inteso sia come spazio fisico ( atelier o studio) che come contesto sociale, fatto di collaborazioni, amicizie, eventi pubblici ecc..

English 

I was born in Rome on the 28th December 1988, where I live and carry on with most of my projects and works.
I started photography as a self-thought when I was 17 years –old, and after experimenting  on my own for a while I decided to subscribe for  the “CSF Adams” school in Rome, where I attended  basic,intermediate and advanced technique courses. While learning how to fully control the photographic process, I became interested in the social and communicative role of photography,  so I decided to focus mainly on social reportage. Due to this passion, I signed for two specific courses in the following years: one held by Tano D’Amico  (2009-2011), one of the most important Italian reporter, famous for his long-life work on the students’ political protests, and based mainly on the history of the social reportage, and one held by Rocco Rorandelli ( 2009-2011), photographer,member and co-founder of “Terra Project” collective, mainly focused on how to build and work on a project in all its moment, from the ideas to the final editing.
Since the beginning of my reportage experience, I always focused on those issues that seems to bring  contrasts and clashes in our society:  my very first reportage was shot in a Gipsy camp in Rome,  a few days following the killing of an Italian woman by a homeless that raised  tension and hate of the population against  these people .I also documented the daily life in another camp, located in the infamous Scampia block, in the suburbs of Naples.  Its title is “Emergenza Rom”, as the name the media used to describe the situation, and it was shown at the first edition of “Occhi Rossi Festival” in Rome (2008).
At the same time, I started working on a issue which is still one of my main subject: the students political protests. Starting from the “Onda” movement of 2008, I always tried to have a different and deeper look at  the students struggle, if compared to the one offered by the media, trying to focus not only on parades and riots, but also on the organization of the movement on  its political and ideological issues.
In September 2009 I went to Istanbul, where I focused again on the weakest and poorest part of the population, such as homeless and Kurdish minority. This pictures where then  shown in a collective exhibition in Rome called “No Dreams”. A few months later, thanks to the same pictures, I was selected to attend a workshop held in Barcelona by the Magnum Agency ( 3-7 November  2009), under the guidance of the photographer Chris Steel-Perkins I decided to focus my reportage on the so called “Barrio Chino” ( or “el Raval”), one of the most problematic block of the city, that lives the contrast due to the high percentage of immigrants from many different countries, not always willing to share the same streets. Also, the Raval’s streets are  home to a number  of heroin-addicted, and I managed to get in touch with some of them and document their daily life. The final work, named “Ghetto Raval”, was shown during the Trafic Festival of Barcelona as part of the main event .
Back in Rome,  I started to work on a project called “Modern Rome”: it is a documentation of the gap between the city and the country which has been characterizing some areas of Rome, due to the massive and irresponsible illegal building that has been dramatically changing the city's landscape since the Sixties.
I reported this gap by following  the last families of shepherds of Rome in their absurd daily life, as most of them are still living and farming according to their old traditions, while their rural world is disappearing, eroded by the unstoppable and ineluctable urban expansion. “Modern Rome” is been shown during the Cascina Farsetti Art Festival of Rome (2011) and in the CSF Adams as part of the Fotografia-International festival of Rome (2012).

While working at this project, I also started a collective project with the class of reportage I was joining under the guidance of Rocco Rorandelli. This reportage is based on the “Idroscalo”, an infamous roman suburb, always shown by the media as home of criminals, drug dealers and so on.
Aim of the project, called “l’Altro Idroscalo” ( Another Idroscalo), was to give, instead,  a genuine and human version of the people living here, that we met and knew ads “ normal” families, far from the negative stereotypes they were known for. This project has been shown at the “Cineporto” Festival of Rome, 2011.

In summer 2011 I started to work on a project which can be considered new both for its contents and for  the type of pictures. “Kunstwollen”, which is the German word for “ art willing”, is a collection of middle format artists’ portraits, shot in their atelier and galleries, but also in their private and public moments, exhibition , meetings and so on. The main matter I focused on is the link, the strong relationship between the artist and its “environment”, meaning both the physical space where he/her works and the social context where he lives. 

gcoencagli@hotmail.com